Recensione: Una maschera sul cuore

by - 11:00

Buongiorno e buon venerdì a tutti!
Durante questa settimana uggiosa, mi sono dedicata alla lettura, terminando il libro che avevo sul comodino e iniziandone un altro - che mi ha conquistata già alle prime pagine.
Oggi vi parlo di Una maschera sul cuore di Simona Busto, che vi avevo già presentato in questa Segnalazione librosa e che, attirata dalla trama, ho deciso di leggere. 



Autore: Simona Busto
Casa editrice: Autopubblicato
Genere: Romance
Formato: Ebook
Numero pagine: 214

Trama: Christian Lobianco è un giovane attore italo-americano che sta vedendo la propria carriera giungere a un prematuro tracollo. Per ovviare al problema accetta un ruolo impegnativo e drammatico, che potrebbe portarlo di nuovo sotto le luci della ribalta. Per spingerlo a entrare nel ruolo di un giovane operaio in tempo di crisi, il suo agente lo obbliga a recarsi a Milano, dove è meno facilmente riconoscibile, e rimboccarsi davvero le maniche nel reparto produttivo di una fabbrica.
Eva Castelli ha solo vent'anni, ma la vita l'ha già obbligata ad abbandonare qualsiasi sogno. Le resta una sola passione, quella per il canto, coltivata con fatica e sacrificio. Entrambi indossano una maschera che cela sentimenti e aspirazioni. La passione che li infiamma sin dal primo sguardo minaccia di ridurre in cenere i travestimenti che li proteggono. Vale la pena scoprire il vero aspetto delle loro anime? Quando la maschera sarà svanita in una nuvola di fumo, scopriranno di potersi amare e o resteranno delusi dalle reciproche fragilità? Nel grigio freddo della Milano invernale, due ragazzi impareranno a scoprirsi.



RECENSIONE


Come avrete potuto notare, non sono una lettrice di romance, ma ogni tanto mi piace uscire dalla mia comfort zone e questa era un'ottima occasione per farlo. Come sapete, la scorsa lettura è stata a dir poco estenuante, così ho iniziato questo nuovo romanzo con tanto ottimismo, sicura di trovare qualcosa che più si addicesse a me. 

Christian Lobianco è un giovane attore italoamericano di grande successo, che deve immedesimarsi nel suo nuovo personaggio, Christian Tommasi. Per farlo, il suo agente lo manda in Italia, più precisamente a Milano, in cui vivrà in un modesto appartamento e lavorerà in una fabbrica. Una sera, mentre è al Rockin' Show, incontra lo sguardo di Eva, la cantante che si trova sul palco con la sua band e che sta facendo entusiasmare tutti con la propria musica. Uno sguardo è sufficiente per non riuscire a dimenticare quel viso, quegli occhi. Il mattino seguente, Christian si reca al lavoro e durante la colazione in mensa incontra l'unica persona che mai avrebbe pensato di incontrare lì: Eva. 
Federico, un suo collega nonché amico d'infanzia di lei, lo mette in guardia e gli consiglia di starle alla larga, perché Eva non ha bisogno di soffrire. Ma i due sono destinati ad incontrarsi, a stare insieme, e tra incertezze e bugie sono entrambi decisi a non perdersi.

La storia di Christian ed Eva si svolge in una Milano imbiancata dalla neve dei mesi invernali. Eva vive con la madre e il fratellino Gabriele in un appartamento, poco lontano da quello di Christian, che al contrario di lei vive solo. Entrambi lavorano nella stessa fabbrica, lei come impiegata e lui come operaio. Il capo Di Natale non è dei più simpatici, anzi, tutto il contrario. Non perde occasione per stuzzicare e punire i propri operai, creando astio e un ambiente tutt'altro che gradevole in cui lavorare. I due, nonostante l'attrazione reciproca, devono sin da subito fare i conti con gli ostacoli che si ritrovano davanti. Federico, l'amico d'infanzia di Eva, mette subito in guardia Christian, dicendogli chiaramente di starle lontano e gli altri membri della band non vedono di buon occhio il ragazzo. Solo Sabrina, la migliore amica di Eva, sembra capire cosa ci sia tra i due e spinge l'amica a farsi avanti. 
La narrazione avviene attraverso i rispettivi punti di vista dei due protagonisti, Christian ed Eva.
Dopo qualche capitolo, però, trovo subito qualcosa che non mi convince.

 Un movimento mi costrinse a voltarmi. Eva si era alzata per prendere il sale da un tavolo vicino. "Guardami", le ordinai mentalmente. Lei parve udire i miei pensieri perché i suoi occhi, dopo aver vagato un po' tra i tavoli, si spostarono su di me. Durò solo un istante, poi mi sfuggì come una ragazzina spaventata. Dovetti lottare contro l'impulso di correre a prenderla per le spalle e obbligarla a guardarmi ancora. E ancora... Mai sarei stato sazio di specchiarmi in quelle iridi.

Questi sono i pensieri di Christian quando vede Eva una delle prime volte. Già da qui ho iniziato a delinearlo come un ragazzo con problemi di personalità e gestione della rabbia, elementi che si sono confermati nel corso della lettura. Ma non è tutto. Ci sono state altre parti che mi hanno lasciata perplessa per quanto fossero davvero poco reali e possibili.

 Mi morsi il labbro. Poi mi passai il palmo delle mani sui jeans, cercando di asciugarle dall'improvvisa ondata di sudore. Ero pulito da mesi. Non avevo più toccato nulla da quando ero uscito dalla clinica. Non era possibile che quel tizio riuscisse a riconoscere il mio bisogno con una sola occhiata. Lo studiai con attenzione. Continuava a sorridere, gli incisivi giallastri ben in vista. Non potevo avere alcun dubbio: mi aveva capito.

Ma cosa stai dicendo?! 
Il nostro Christian ha avuto una brutta giornata, gli manca Eva e nell'androne del palazzo in cui vive incontra uno spacciatore. Ha alle spalle una storia di tossicodipendenza, ma non mi sembra veramente possibile capire un bisogno di questo tipo solo guardandosi negli occhi, per di più se si è puliti da mesi. Caro Christian, lo spacciatore non ha capito il tuo bisogno come credi, vuole soltanto venderti la roba e incassare qualche soldo.

Ma lui non è il solo a compiere gesti insensati o pensare cose totalmente impossibili. Anche la nostra Eva è bravissima in questo, soprattutto è una gran maleducata.

 Mi appiattii contro il muro del corridoio laterale e iniziai ad avanzare verso l'uscita. Avrei avuto tempo di festeggiare con gli altri nei giorni seguenti. Sarebbe stato un Natale speciale. Avevo già recuperato il giubbotto dal guardaroba ed ero ormai a pochi passi dalla strada che mi attendeva quieta, ma una figura vestita di scuro mi sbarrava il passo. Aveva le braccia incrociate sul petto e i suoi occhi stretti a fessura mi passavano da parte a parte.

Con la sua band partecipa ad un concorso e, dopo che la giuria ha scelto loro come vincitori, lei non resta con gli altri per festeggiare la vittoria, ma preferisce cercare il suo amato Christian che non ha visto in platea, senza degnare di un saluto i suoi amici.

Vi è un ultimo aspetto che mi ha lasciata alquanto perplessa: nessuno si è accorto che Christian Tommasi fosse Christian Lobianco, se non negli ultimi capitoli. La cosa non mi ha convinta proprio per niente, anche perché viene specificato ciò che l'attore cambia per immedesimarsi nella parte - il taglio e il colore dei capelli e la carnagione un pochino più pallida, molto probabilmente grazie al fondotinta - e nessuno nota una certa somiglianza? Mi vien da pensare che o è così poco riconoscibile già di per sé - almeno i lineamenti dovrebbero essere in grado di riconoscerli -, oppure questi personaggi hanno il prosciutto sugli occhi, altrimenti non me lo spiego.

Insomma, nonostante qualche scena davvero troppo fantasiosa e un momento di confusione - in una scena Eva indossa una gonna lunga e poche righe dopo dei pantaloni attillati -, questo libro non mi è dispiaciuto del tutto.
La storia funziona, ho apprezzato molto la narrazione dai rispettivi punti di vista dei personaggi e anche il finale aperto, che lascia al lettore la possibilità di costruirne uno a suo piacimento.
La scrittura è semplice e scorrevole, la storia è in grado di intrattenere il lettore e vi è una descrizione dei personaggi e delle vicende ben fatta. 

Se siete amanti del genere, vi consiglio questa lettura, ideale anche per riprendersi da una lettura estenuante com'è capitato a me, o semplicemente per leggere qualcosa di non troppo impegnativo.


Voto
★★★✰✰

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6 commenti

  1. Il prosciutto sugli occhi.ahahah!! In effetti ho fatto anche io lo stesso pensiero, ma poi ho pensato che nessuno immagina di andare il mattino in fabbrica a sudare sette camice e trovarsi di fianco che ne so Ryan Gosling moro, quindi alla fine ci può anche stare

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    1. Io purtroppo l'ho trovato davvero poco realistico, i lineamenti di Johnny Depp o Zac Efron li riconoscerei anche se avessero capelli e carnagione diversi!

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  2. Grazie davvero per aver dedicato tempo al mio romanzo nel leggerlo e recensirlo. :-*

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  3. Ciao Silvia,
    anch'io ho recensito da poco il libro e per molti versi mi ritrovo daccordo con te

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    1. Corro a leggere la tua recensione ❤
      Non essendo una lettrice del genere, alcune cose non le ho credute possibili, ma nel complesso mi è piaciuta come lettura!

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