Recensione film: Into the Wild
Vi è mai capitato di voler mollare tutto e partire per una meta, magari senza avere un'idea precisa del viaggio da compiere? Chris, 22 anni e con la laurea in mano, decide di fare proprio questo: partire per cercare se stesso e allontanarsi dalla società. Tratto dal romanzo di Jon Krakauer, Sean Penn ripropone sul grande schermo, a più di dieci anni di distanza, l'incredibile viaggio di Christopher McCandless.
Regia: Sean Penn ● Genere: Drammatico ● Durata: 140 minuti
Trama: Appena laureato e con un brillante futuro davanti, il giovane Christopher McCandless decide di rinunciare alla sua vita privilegiata per partire all'avventura. Regala tutti i sui risparmi a un ente benefico e parte in autostop verso l'Alaska in cerca di un'esistenza a contatto con la natura selvaggia. Lo attendono incontri, esperienze formative e un crudele destino.
RECENSIONE
Into The Wild racconta una storia di ribellione, ricerca della propria identità alla fine di un percorso "imposto" dalla società (quello degli studi) e desiderio di contatto con la natura più selvaggia.
Chris appartiene ad una famiglia benestante, con le sue gioie e i suoi segreti, che non gli ha fatto mancare nulla e che vuole il meglio per il futuro del proprio figlio. Forse è proprio la pressione a cui è stato sottoposto Chris per anni a far nascere in lui un inarrestabile desiderio di avventura e di fuga nella natura, in particolare verso le terre estreme, verso l'Alaska. Lo studente e atleta eccellente in tutto dice no ad un futuro luminoso, ad una buona carriera, per liberarsi dei documenti, dei soldi e della società opprimente, scappando e facendo perdere ogni traccia di sé.
Così ha inizio il suo viaggio verso ovest, facendo tappa prima in alcuni stati degli USA, poi in Messico, per giungere finalmente in Alaska. Sulla strada incontra diverse persone pronte ad aiutarlo, chi con un lavoro, chi semplicemente donandogli qualcosa di utile per il suo progetto. Nonostante incontri persone di diverse età e appartenenti a classi sociali diverse, permane un senso di civiltà e questo è uno dei tanti spunti di riflessione che questa pellicola offre: forse Chris ha ragione quando dice che i soldi rendono le persone prudenti e che troppo spesso siamo cattivi gli uni con gli altri? Forse eliminando questi elementi, saremmo tutti molto più solidali? Forse daremmo più spazio agli altri e saremmo meno concentrati su noi stessi?
Credo che tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo provato il desiderio di scappare lontano, via da questa società che a volte ci sta stretta e che ci impedisce di essere noi stessi.
Chris esprime in questo senso un desiderio lecito e comune, che lo spinge a scappare e a confrontarsi con la natura, che sa essere anche matrigna e sa mettere alla prova le sue creature. Quando giungono le complicazioni, il desiderio di solitudine del protagonista si trasforma in nostalgia di un compagno e voglia di tornare a casa, di nuovo nella società.
Ma tutto sarà reso complicato, se non impossibile, dagli imprevisti e dagli ostacoli che la natura gli presenta.
Come dicevo, questo film, oltre a raccontare la vera storia di questo giovane ragazzo e della sua avventura, offre tanti spunti di riflessione. Accompagnata da una colonna sonora davvero bellissima, in linea con il tema del film anche nei testi dei brani, e con le citazioni di grandi autori, la storia di Chris mi ha in qualche modo incuriosito e sto continuando ad informarmi sulla vera versione dei fatti, anche se il lavoro di Sean Penn mi sembra abbastanza fedele alla realtà. E' un film che vi consiglio caldamente.
Voto
★★★★✰
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