Recensione: Dentro l'acqua
Buonasera, carissimi lettori!
Ebbene sì, sono tornata! Finalmente ho terminato la sessione invernale e posso di nuovo dedicarmi al blog e alla lettura. Non che in questi ultimi due mesi non abbia letto nulla, anzi, ma mi manca leggere per il puro piacere di farlo, senza dover memorizzare ogni singola virgola. So che vi avevo promesso che a gennaio ci sarebbero stati nuovi post, ma gli ultimi esami mi hanno colta un po' alla sprovvista, c'era davvero tanto da fare e ho dovuto concentrare tutte le mie energie nello studio, perciò ecco la causa della mia prolungata assenza. Ora, però, sono più carica che mai e, nonostante stia sperando di recuperare un po' la vista che nelle ultime settimane sembra avermi lasciata, ho tanta voglia di tornare attiva. Penso che non ci sia modo migliore per farlo se non proponendovi una recensione, perciò oggi vi parlo di un libro che ho terminato a dicembre e che mi ha sorpresa. L'autrice la conoscevo già ed ero curiosa di leggere altri suoi lavori, ecco quindi la recensione di Dentro l'acqua di Paula Hawkins.
Autore: Paula Hawkins
Casa editrice: Piemme
Genere: Thriller
Formato: Cartaceo
Numero pagine: 372
Trama: Quando il corpo di sua sorella Nel viene trovato in fondo al fiume di Beckford, nel nord dell'Inghilterra, Julia Abbott è costretta a fare ciò che non avrebbe mai voluto: mettere di nuovo piede nella soffocante cittadina della loro adolescenza, un luogo da cui i suoi ricordi, spezzati, confusi, a volte ambigui, l'hanno sempre tenuta lontana. Ma adesso che Nel è morta, è il momento di tornare.
Di tutte le cose che Julia sa, o pensa di sapere, di sua sorella, ce n'è solo una di cui è certa davvero: Nel non si sarebbe mai buttata. Era ossessionata da quel fiume, e da tutte le donne che, negli anni, vi hanno trovato la fine - donne "scomode", difficili, come lei -, ma mai e poi mai le avrebbe seguite.
Allora qual è il segreto che l'ha trascinata con sé dentro l'acqua? E perché Julia, adesso, ha così tanta paura di essere lì, nei luoghi del suo passato? La verità, sfuggente come l'acqua, è difficile da scoprire a Beckford: è sepolta sul fondo del fiume, negli sguardi bassi dei suoi abitanti, nelle loro vite intrecciate in cui nulla è come sembra.
RECENSIONE
Non fidarti di una superficie troppo calma.
Lascia che l'acqua ti racconti la sua storia.
Julia (Jules) Abbott ha lasciato Beckford da diverso tempo e non ci avrebbe rimesso piede se non fosse stato per sua sorella Nel, morta in circostanze misteriose. Il suo corpo è stato trovato nel fiume, luogo in cui Nel passava molto del suo tempo, e a prima vista sembrerebbe trattarsi di suicidio. Nel è solo una delle donne che ha deciso di mettere fine alla propria vita gettandosi nel fiume o c'è di più?
Se in La ragazza del treno Paula Hawkins aveva creato una storia alquanto lineare e che potrebbe definirsi quotidiana, in questo suo nuovo romanzo sembra essere passata all'estremo opposto, creando una storia con tanti personaggi e intessendo tante relazioni tra essi.
Julia, che si fa chiamare Jules, torna nella cittadina di Beckford dopo tanto tempo e al lettore sembra di essere un abitante del posto, perché di Jules non sappiamo niente e tutto ciò che sapremo alla fine sarà stata lei stessa a raccontarcelo, aprendoci una finestra sui suoi ricordi. Sappiamo che non ha figli e infatti in un primo momento si trova in difficoltà nel dover gestire sua nipote Lena, che reagisce alla morte della madre in modo un po' singolare, quasi come se sapesse. Ma ci sono ancora tante cose che devono riemergere dal passato e il motivo per cui le due sorelle si sono distaccate, al punto da non parlarsi più, è solo l'inizio. A seguire il caso ci sono l'ispettore Sean Townsend, che collabora con il sergente Erin Morgan, decisa a trovare il colpevole e chiudere il caso. Poi ci sono Helen, la moglie di Sean, le cui decisioni l'hanno portata a vivere con il suocero, Patrick, e Louise, considerata una povera pazza che sostiene di parlare con i morti. Ognuno di questi personaggi ha una propria storia, una propria visione delle cose e soprattutto i propri segreti. Niente è come sembra e se ci fidassimo di come vediamo le cose in superficie, probabilmente accuseremmo la persona sbagliata.
In questo romanzo l'azione non si limita ad una manciata di personaggi, ma riguarda in misura diversa anche i numerosi personaggi secondari, che apportano sempre nuovo materiale alla storia.C'è Louise, che non è creduta da nessuno; ci sono il sergente Erin, l'ispettore Sean sulle tracce del colpevole e ci sono anche vecchi amici e fidanzati del passato. La storia, infatti, oltre ad essere narrata dai diversi punti di vista dei personaggi, contiene un collegamento continuo tra presente e passato. Alcuni temi, alcune scene presenti ne La ragazza del treno si ritrovano in questo nuovo romanzo, sebbene siano presentati in situazioni e modi diversi. Anzi, a differenza del primo, ho trovato che ci siano scene molto crude, che mi hanno messa un po' a disagio.
La Hawkins ancora una volta mi ha tenuta sulle spine per tutto il tempo e la soluzione del caso è stata un vero colpo di scena. Lo stile è come sempre scorrevole, i punti di vista alternati non creano nessuna confusione e anzi, trovo che riescano ad arricchire la storia in maniera per niente forzata.
Anche questa volta la Hawkins è riuscita a coinvolgermi e a tenermi con il fiato sospeso fino alla fine, facendomi sentire un po' una detective che analizzava i pensieri dei diversi personaggi.
Voto
★★★★✰
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