Recensione film: Monolith

by - 09:00

Buongiorno e buon inizio settimana, lettori!
Oggi vi propongo un film che sono riuscita a recuperare durante le vacanze natalizie, tratto dall'omonimo fumetto italiano, nel quale riponevo molta fiducia. Sarà riuscito a soddisfare le mie aspettative? Ecco il mio parere su Monolith.


Regia: Ivan Silvestrini    Genere: Drammatico / Thriller    Durata: 83 minuti
Trama: Sandra resta chiusa fuori dalla sua Monolith, la macchina più sicura al mondo, costruita per proteggere i propri cari da qualsiasi minaccia. Suo figlio David è rimasto al suo interno, ha solo due anni e non può liberarsi da solo. Intorno a loro il deserto, per miglia e miglia. Sandra deve liberare il suo bambino, deve trovare il modo di aprire quella corazza di acciaio, ed è pronta a tutto, anche a mettere a rischio la sua stessa vita. Il calar della notte porterà il buio, il sorgere del sole trasformerà l’automobile in una fornace. Sandra ha poco tempo a disposizione e questa volta può contare solo sulle proprie forze. Sperduta nel nulla, con possibilità di riuscita praticamente nulle, alla mercé di animali feroci e senz'acqua... Il coraggio di una madre riuscirà ad avere la meglio sulla Monolith?



RECENSIONE


Sandra è una ex pop-star, ora moglie e mamma di un bambino, David. Il marito decide di regalarle una macchina, Monolith, dotata di tutte le ultime tecnologie, comfort e soprattutto dei sistemi di sicurezza più evoluti. Un giorno, dopo aver ricevuto notizie riguardanti suo marito che fanno vacillare la fedeltà di quest'ultimo, decide di recarsi insieme al figlio a Los Angeles. Lilith, l'intelligenza artificiale di cui è dotata la macchina, consiglia a Sandra di prendere una scorciatoia, che le permetterà di evitare il traffico e arrivare prima a destinazione. Mentre è alla guida, nel bel mezzo del deserto, Sandra decide di accendersi una sigaretta e Lilith ne rileva subito il fumo, attivando l'allarme antincendio. La donna, distratta dal suono e intenta a spegnere l'allarme, non si accorge del cervo che sta attraversando la strada. Scende per controllare le condizioni dell'animale, lasciando il proprio telefono al figlio nel sedile posteriore. Questo gesto le costerà caro, bloccandola all'esterno della propria auto, che in un attimo si trasforma nel suo peggior incubo da combattere.

Monolith si presenta come una pellicola diversa, originale, che vuole mostrare le conseguenze dell'alta tecnologia e che penso riesca benissimo nell'intento, sebbene con qualche nota stonata. La storia si apre presentando allo spettatore Monolith, il SUV più sicuro in circolazione. Come ogni nuova tecnologia che si faccia rispettare, è dotata di un'applicazione che il marito si preoccupa subito di installare sul cellulare della moglie. Dopo la rivelazione sull'infedeltà del marito, Sandra parte per Los Angeles con il figlio David. Già dai primi minuti possiamo notare che Sandra molto spesso risponde alle lamentele del figlioletto dandogli il telefono per giocare e questo ovviamente porterà, nel momento giusto, all'incubo da cui dovranno uscire. 
Una volta rimasti bloccati nel deserto, la tensione è davvero alta e tale rimane fino alla fine. L'istinto di sopravvivenza non basterà per salvare David, perché Sandra si trova davanti ad un mostro tecnologico, contro il quale nessun oggetto che riesce a trovare sembra funzionare. La pellicola tocca temi molto attuali, come la tecnologia che prende sempre più piede nelle nostre vite e i casi di genitori che dimenticano i propri figli nelle auto. L'obiettivo di Sandra è quello di tirare fuori dall'auto David, che ora dopo ora diventa sempre più debole a causa del sole e della mancanza di cibo e acqua. Sfortunatamente è sola in questo, poiché il figlio è troppo piccolo per poterla aiutare. Dopo tante false piste, resta un'unica cosa da fare, l'ultimo tentativo da provare, a cui personalmente non avevo ancora pensato. Le note dolenti che ho riscontrato sono la disperazione della protagonista, a volte fin troppo eccessiva e forzata, ma anche la sua scarsa attenzione al figlio e, passatemi il termine, la sua stupidità. Come puoi lasciare nelle mani di un bambino così piccolo un telefono sul quale hai installato l'applicazione della tua auto, a cui si può accedere con un tocco? In quel momento, credetemi, mi sono cadute le braccia. Per non parlare di alcune situazioni improbabili, come la scena al negozio, veramente poco credibile e probabilmente realizzata per mostrare il potenziale del SUV, o la scena finale. Parlando di quest'auto, nel corso della storia presenta vari deficit, come l'estrema severità nei confronti dei passeggeri e la mancanza di sicurezza e di tutela per le persone al suo interno. 
In conclusione, la pellicola è strutturata in modo semplice, non annoia mai riuscendo a tenere alto il livello di tensione, ma questi difetti non passano inosservati. 

Voto
★★★✰✰

You May Also Like

2 commenti

  1. Un film fresco per il cinema italiano, ma incredibilmente superfluo e pieno di errori grossolani.
    Nemmeno lontanamente paragonabile a Mine, sulla stessa linea d'onda per la produzione.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao ❤
      Concordo con te, per il cinema italiano è qualcosa di nuovo, una ventata di aria fresca, ma presenta diversi errori. Non ho letto il fumetto da cui è stato tratto, quindi non posso fare un confronto, ma recupererò Mine!

      Elimina

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità, né è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 07/03/2001. Le immagini delle copertine e le trame dei libri e film riprodotte sono di proprietà delle rispettive case editrici e siti web. Alcune immagini pubblicate sono state trovate su pagine web e giudicate di pubblico dominio. Se i proprietari dei diritti a esse connessi volessero chiederne la rimozione, possono inviare un'e-mail all'indirizzo di riferimento.