Recensione: Vox
Un mondo in cui alle donne è stato imposto un limite di 100 parole al giorno, in cui la società americana è seguace della religione del reverendo Carl Corbin e controllata ossessivamente dall'alto: questa è l'America in cui vive Jean McClellan e questo è un ipotetico mondo che Christina Dalcher ci propone, da cui scaturiscono numerose riflessioni.
Autore: Christina Dalcher ● Casa editrice: Nord ● Genere: RomanzoTrama: Jean McClellan è diventata una donna di poche parole. Ma non per sua scelta. Può pronunciarne solo cento al giorno, non una di più. Anche sua figlia di sei anni porta il braccialetto conta parole, e le è proibito imparare a leggere e a scrivere. Perché, con il nuovo governo al potere, in America è cambiato tutto. Jean è solo una dei milioni di donne che, oltre alla voce, hanno dovuto rinunciare al passaporto, al conto in banca, al lavoro. Ma è l'unica che ora ha la possibilità di ribellarsi. Per se stessa, per sua figlia, per tutte le donne. Limite di 100 parole raggiunto.
RECENSIONE
Premessa: il contenuto della seguente recensione è solamente il mio parere sul romanzo e non vuole recare offesa a nessun credente in qualche religione.
Cosa saremmo davvero disposti a fare per salvare la nostra libertà? E per quella dei nostri cari?
Gli Stati Uniti in cui vive la nostra protagonista ci pongono di fronte a questa domanda e ci invitano a riflettere.
Christina Dalcher ha sviluppato in questo romanzo un'idea terribile, quella secondo la quale lo stile di vita delle donne dovrebbe essere riportato indietro nel tempo, occupandosi della casa e della famiglia, senza contribuire in alcun modo alla vita pubblica, che riguarda esclusivamente gli uomini.
La religione è il canale attraverso il quale questo messaggio alla nazione passa e viene organizzato: è infatti il reverendo Corbin, una figura molto presente nella storia, a leggere in pubblico le preghiere per le anime che si sono perse e invitare i fedeli a seguire scrupolosamente le Scritture.
Jean McClellan vive con il marito e i quattro figli, occupandosi delle faccende quotidiane che riempiono le sue giornate da quando ha perso il suo lavoro. Era infatti una professionista nel suo campo e le è dispiaciuto molto quando ha scoperto di non poter più portare avanti le sue ricerche. Ma forse le sue conoscenze professionali potrebbero tornarle utili, permettendole di guadagnarsi uno spiraglio di libertà.
Il romanzo è narrato dal punto di vista di Jean, che racconta a più riprese com'è avvenuta la transizione da paese libero a paese in cui le donne sono state private quasi del tutto della parola, di passatempi come la lettura e tutto ciò che è considerato intellettuale (e quindi destinato agli uomini), lasciando spazio soprattutto a ciò che accade a lei, alla sua famiglia e alle persone che le sono intorno. Improvvisamente, però, avviene la grande svolta, quella da una sorta di routine quotidiana, interrotta da qualche colpo di scena, ad un romanzo thriller che ti tiene incollato alle pagine. Nonostante la rabbia provata nella prima parte, ora sembra quasi di scorgere un barlume di speranza per la società americana e per il futuro del paese, anche se si è coscienti che la strada sarà tutta in salita e non priva di ostacoli.
Durante la lettura - molto scorrevole, ben strutturata e intrigante - mi è stato impossibile non provare una grande rabbia nei confronti delle figure maschili del romanzo, soprattutto nella prima parte - credo fosse un effetto che l'autrice puntasse a ottenere nel lettore. La parte thriller mi ha coinvolta molto, ma purtroppo non mi ha convinta del tutto: la risoluzione è troppo affrettata, quasi l'autrice non sapesse più come uscirne e avesse deciso di utilizzare le vie più facili, ed è a tratti incoerente con il resto della storia, in cui si sottolinea più volte quanto le donne siano emarginate e sottovalutate. L'idea è senz'altro buona e ben sviluppata, anche se avrei dedicato più attenzione alla struttura della parte finale del romanzo e ai personaggi, non molto ben definiti.
Personalmente amo i distopici e questo titolo non potevo farmelo mancare, però è senza dubbio una lettura che fa nascere tante riflessioni e che vi consiglio caldamente.
Voto
★★★★✰
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