Recensione: Follia
Prendendo in mano questo libro non sapevo cosa aspettarmi. L'ho sempre visto in libreria e nei mercatini, nominato e chiacchierato online, ma nonostante la trama non riuscivo a farmi un'idea sul tipo di storia narrata, soprattutto su quanto intensa e coinvolgente potesse essere.
Autore: Patrick McGrath ● Casa editrice: Adelphi ● Genere: Romanzo
Trama: Inghilterra, 1959. Dall'interno di un tetro manicomio criminale vittoriano uno psichiatra comincia a esporre, con apparente distacco, il caso clinico più disturbante che abbia incontrato nella sua carriera - la passione letale fra Stella Raphael, moglie di un altro psichiatra dell'ospedale, e Edgar Stark, un artista detenuto per un uxoricidio particolarmente efferato. E' una vicenda cupa e tormentosa, che fin dalle prime righe esercita su di noi una malìa talmente forte da risultare quasi incomprensibile - finché lentamente non ne affiorano le ragioni nascoste.
RECENSIONE
Follia è un libro intenso, coinvolgente e disturbante. Racconta la storia d'amore che nasce tra la moglie del vicedirettore di un ospedale psichiatrico alle porte di Londra e un paziente, un artista ricoverato, colpevole dell'omicidio della moglie. L'amore tra i due nasce in modo repentino e inaspettato. Stella è una donna affascinante e Max, il marito tranquillo e spesso guidato nelle scelte dalla madre, non sembra darle le dovute attenzioni. Stella, affascinata dall'artista e noncurante del crimine commesso, cade ai suoi piedi, arrivando a lasciare il figlio, la casa e l'intera famiglia per seguirlo nella sua fuga. Sensualità, eros e passione si mischiano in modo perfetto, ma porteranno presto a galla l'altra faccia della medaglia, perché non dimentichiamo che Edgar è un artista, pervaso da un senso di irrequietezza e alla ricerca costante di ispirazione per creare le sue opere d'arte, oltre che un criminale. La loro storia d'amore durante la fuga sembra iniziare con il piede giusto, ma non ci vorrà molto perché i sospetti infondati di Edgar tornino a manifestarsi, rendendo l'ambiente sempre più cupo e ansiogeno. L'amore diventa presto malato, ossessivo e apparentemente senza via di fuga.
La storia è narrata da uno psichiatra che lavora nell'ospedale in cui lavora anche il marito di Stella, la donna colpevole di adulterio, che non tralascia personali osservazioni, narrando tutto con estrema franchezza e in modo quanto più accurato.
Lo stile utilizzato dall'autore non è per niente difficile e permette un coinvolgimento tale che è difficile chiudere il libro e rimandare la lettura di un nuovo capitolo. Anche l'intensità della storia rimane elevata durante tutto l'arco narrativo, mentre gli ultimi capitoli li ho trovati più disturbanti: ora siamo più vicini allo psichiatra voce-narrante, Peter, il quale entra a far parte dei personaggi nella scena. Fino a questo momento, infatti, era stato poco più che una comparsa e pura voce narrante. Il personaggio che sembrava più imparziale e distaccato dall'intera vicenda, fa un passo avanti e si mette anche lui sotto i riflettori come parte attiva nella storia. Un risvolto che mi ha lasciato un po' stupita e amareggiata, mostrandomi che anche colui che sembrava il più adatto a consolare e discutere in maniera razionale dei problemi aveva un secondo fine.
Sono riemersa lentamente da questo romanzo, che mi aveva trascinata al suo interno e che rendeva difficile, con lo scorrere delle pagine, ritrovare un collegamento con la realtà. Un'ottima lettura, in cui niente è davvero ciò che sembra.
Voto
★★★★★
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