Estate e letture scolastiche: grande sogno o peggior incubo?

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Buon venerdì, lettori!
Il fine settimana è alle porte, avete già deciso come e con chi lo passerete? 
In questi giorni sentivo la mancanza di un post chiacchiericcio qui sul blog, così ho aperto l'agenda in cui mi segno tutte le idee che mi passano per la testa e, dato che siamo in piena estate, ho scelto un tema che sicuramente avrà toccato anche voi, almeno una volta nella vita: le letture estive consigliate dai professori. Di recente ho potuto leggere il parere di Scheggia su questo argomento, se siete interessati vi consiglio di dare un'occhiata al suo post.

LETTURE SCOLASTICHE: APPROCCIO SBAGLIATO O MOMENTO SBAGLIATO?


Ho terminato la scuola un anno fa, ma provo ancora oggi un forte senso di avvilimento quando ripenso alla lista di libri che i professori (non solo quella di italiano, ma anche quelli di lingue straniere) ci davano prima che suonasse l'ultima campanella, quella tanto attesa che segnava la fine di un altro anno tra i banchi di scuola. 

Sono sempre stata una persona abbastanza puntuale con le scadenze, perciò non mi sono mai ritrovata a settembre con ancora tutti i titoli da spuntare, ma vi dirò, mi ci è voluta molta determinazione per leggerne la maggior parte, se non tutti. 

Come voi sapete, non ho mai avuto un gran rapporto con i classici, ancor meno con quelli proposti dai professori. Lo scopo di quelle letture estive era prepararci meglio agli argomenti dell'anno successivo, ma io mi chiedo, non era più utile e interessante leggerli durante l'anno, mentre studiavamo il tal argomento? A quanto pare non c'era il tempo necessario, anche se, a dirla tutta, nella mia scuola la frase Non c'è tempo era la più usata, soprattutto quando si trattava di attività interessanti e coinvolgenti. 

Ma torniamo al tema delle letture. Tra gli autori che ho trovato nella tanto temuta lista, c'erano Shakespeare, Machiavelli, Goldoni, Flaubert, Svevo...
E secondo loro sarei dovuta saltare dalla gioia leggendo questi autori? So di essere un'appassionata di libri, di certo non mi facevo intimidire dal numero delle pagine, ma dal contenuto un po' sì!
Per non parlare del modo in cui ci venivano presentati, molto spesso inesistente, perciò immaginate il nostro entusiasmo davanti a titoli famosi, ma di cui non sapevamo nulla.

Neanche a dirlo, ho coltivato un rapporto di amore/odio con Shakespeare, il desiderio di non rileggere per la terza volta La coscienza di Zeno (sì, l'ho dovuto leggere ben due volte!) e quello di seppellire Il Principe di Machiavelli. A mio parere, la colpa di ciò è dovuta all'approccio che ho avuto con questi titoli, ma soprattutto il momento in cui li ho letti. Non ero pronta, non avevo la maturità per comprenderli e per farmi coinvolgere dalla lettura. Forse, se li leggessi tra un po' di anni, non mi sembrerebbero così male - una possibilità a Shakespeare vorrei darla.

Sfogliando il mattone che avevo come libro di italiano, mi sono domandata più volte perché autori come Jane Austen, Victor Hugo, Virginia Woolf o Proust non venissero nominati nemmeno lontanamente o studiati di fretta e in modo superficiale. Sono forse meno importanti? Meno interessanti o istruttivi?
A questa domanda ancora non ho trovato risposta, ma potete essere certi che rabbrividisco ogni volta che qualcuno mi parla (o mi mostra) la lista dei libri da leggere durante le vacanze estive!  

E voi che rapporto avete/avete avuto con i libri proposti dai professori? 
Sono state ottime scoperte o grandi delusioni?  

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8 commenti

  1. Ciao! Stavo riflettendo su questo argomento giusto stamattina e sono completamente d'accordo con te. Secondo me è appunto inutile costringere gli studenti a leggere libri, anche perché, come hai detto, non possono sapere come interpretarli prima di studiarli. Nelle vacanze tra la quarta e la quinta liceo ho dovuto leggere "Il fu Mattia Pascal" e mi era anche piaciuto tanto, ma quando l'ho studiato ho capito che avevo frainteso la metà delle cose. Uindi, concordo completamente.

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    1. Soprattutto è controproducente se si costringono coloro che non amano affatto la lettura. Di certo non inizieranno ad appassionarsi ai libri dopo aver letto Il Principe di Machiavelli (ma qualche eccezione può sempre esserci!)

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  2. Ciao cara!... non posso che essere d'accordo con te. Le letture estive assegnate dai docenti non tengono mai conto di quello che può piacere ai ragazzi e farli crescere, ma o seguono le mode - anche pessime! - come sta succedendo negli ultimi anni, oppure assegnano titoli davvero complessi, pesanti e difficili da affrontare in solitaria.
    Sono davvero pochi i docenti che assegnano belle letture, ma qualche eccezione esiste! :)

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    1. Ciao Antonella ❤
      Hai perfettamente ragione!
      Sfortunatamente per me, le letture che mi assegnavano non erano quasi mai attuali, ma si trattava solo di mattoni pesanti e noiosi.
      Confidiamo nelle eccezioni :)

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  3. Ciao io sono uscita dal liceo diversi anni fa, ma per tutto il periodo della scuola (dalle elementari al liceo) per me quelle maledette liste di titoli di libri erano un incubo. A noi non ci davano grandi classici come Shakespeare o Svevo, ma romanzi che le mie insegnanti consideravano imperdibili. Dovevamo leggerli e fare la scheda libro con tanto di recensione, in tanti anni di scuola non ne ho mai letto uno! La lettura è sempre stata il mio hobby e non volevo che gli insegnanti me lo facessero odiare assegnandomi letture pallose, schede libro e recensioni le facevo lo stesso, ma dei libri che volevo leggere io. Fortunatamente non mi hanno mai detto niente o dato l'insufficienza ;)

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    1. Ciao Frency ❤
      A me i titoli attuali li hanno assegnati fino alla seconda superiore (anche io dovevo fare le schede di valutazione, recensioni e quant'altro!), dopo sono stati solo classici. Purtroppo non sono riuscita ad apprezzarli a pieno e ho trovato abbastanza inutile leggerli sei mesi prima di trattare l'argomento in classe!

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  4. Oddio, ho un ricordo tremendo de "Il barone Rampante", lo leggevamo a scuola e più si andava avanti e più lo odiavo. Comunque è vero, i titoli che ci venivamo proposti di solito non mi tentavano ma c'è da dire che in quel periodo non leggevo come adesso.

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    1. Io ricordo che alle elementari ci leggevano l'Odissea di Omero e non ne potevo più! >.<
      Per fortuna, durante l'estate, ci assegnavano titoli più leggeri e interessanti - purtroppo la cosa è durata solo fino alla terza media!

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