Recensione: Il passo in più
Buon lunedì, cari lettori!
Come state? Avete trascorso un buon fine settimana? Io non mi posso lamentare, nonostante il caldo abbiamo fatto una bella grigliata in famiglia e passare del tempo insieme è sempre piacevole.
Tra le altre cose, ho anche finito di leggere Il passo in più di Francesco Pierucci, romanzo che mi è stato gentilmente inviato dall'autore e di cui vi parlo in questa nuova recensione.
Autore: Francesco PierucciCasa editrice: Nulla DieGenere: NarrativaFormato: EbookNumero pagine: 219Trama: Dopo il successo del suo primo romanzo Il passo in più, uno scrittore non riesce più a ritrovare l'ispirazione. Decide così di partire per un disperato viaggio on the road con la sua fidata Underwood Standard in cerca della creatività perduta.Durante il percorso a bordo della sua auto sgangherata incontrerà suo malgrado una serie di personaggi decisamente grotteschi tra cui uno sceneggiatore obeso, un falacrofobico con manie di grandezza e una pescivendola napoletana senza scrupoli. Tra fughe, risate, arresti e incidenti di ogni tipo, il protagonista vivrà un'avventura surreale dalle forti tinte cinematografiche che sarà difficile dimenticare.
RECENSIONE
Uno scrittore in cerca dell'ispirazione perduta. Così potrei riassumervi questo romanzo, poche semplici parole che racchiudono l'essenza del viaggio compiuto da questo scrittore, che ha perso l'ispirazione dopo il suo primo romanzo. Come compagna fedele, la sua Underwood Standard, amaro ricordo di qualcosa, o meglio, qualcuno che purtroppo gli è stato portato via troppo presto, e tanti strambi personaggi che gli faranno compagnia durante il viaggio.
Ci sarà Charlie Cough, sceneggiatore amante del cibo, che cerca un passaggio per arrivare alla Città del Cinema, dove lo aspetta un colloquio che potrebbe cambiargli la vita; una pescivendola napoletana senza peli sulla lingua; un falacrofobico e la sua fondazione per persone con fobie. Di certo non mancherà l'avventura, tra deserti sconfinati e città sconosciute, le risate e la nostalgia di casa e del passato. Riuscirà il nostro scrittore a ritrovare l'ispirazione? Il viaggio sarà davvero la soluzione al suo problema?
Un romanzo breve, uno stile coinvolgente e frizzante che fa scorrere in fretta le pagine, senza mai stancare. Una storia originale che, con l'ironia di cui è provvisto il protagonista, mi ha fatto sorridere. Dopo la partenza, in cui si lascia dietro la famiglia, la casa e l'agente editoriale, ho iniziato a domandarmi se ciò che lo scrittore stava affrontando fosse reale oppure solo pura immaginazione.
Tra le pagine che raccontano le fermate, le tappe e come prosegue il viaggio, vi sono capitoli, più o meno lunghi, in cui il protagonista ci rende partecipi delle sue idee e dei suoi ricordi, proponendoci trame per possibili romanzi e ricordi d'infanzia. Sebbene tutta la storia si svolga in un luogo indefinito, che personalmente ho immaginato come una via di mezzo tra l'Italia del sud e la California, ogni singolo luogo in cui le vicende si svolgono (che sia la macchina su cui viaggia il protagonista o un distributore di benzina), sono riuscita ad immaginarlo chiaramente durante la lettura.
Come dicevo, grazie allo stile coinvolgente e frizzante dell'autore, questa storia, narrata in prima persona dal protagonista e ambientata ai giorni nostri (o così si presume), non passa di certo inosservata, e non mi resta che consigliarla a tutti voi, che siate in cerca di qualcosa di non troppo impegnativo o qualcosa di originale. Questo romanzo fa per voi.
Voto
★★★✰✰
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